DI CHI È LA RESPONSABILITÀ QUANDO LA COLPA NON C’È?

Sabato 27 aprile è tornato a trovarci lo scrittore Giorgio Scianna, questa volta col suo
penultimo romanzo “Le api non vedono il rosso”, in cui si racconta la vicenda giudiziaria e umana che coinvolge un “normale” padre di famiglia, Giulio: una macchina a guida autonoma ha travolto e ucciso una bambina, e l’ingegnere che si è occupato del progetto è proprio lui. Col suo tocco artigianale e insieme delicatamente profondo tipico della tradizione lombarda, l’autore ci ha accompagnato al centro di alcune delle domande più brucianti con cui la nostra civiltà sta facendo i conti: sapremo accettare, nonostante il progresso tecnico, la frustrazione di non riuscire comunque a dominare la realtà? Riusciremo ad accettare il nostro margine umano di imperfezione, ineliminabile, e contemporaneamente a operare scelte consapevoli e coraggiose negli scenari complessi che l’intelligenza artificiale apre? Questioni simili a quelle che, in fondo, affronta anche un narratore, quando deve decidere cosa custodire, cosa abbandonare perché la sua opera si realizzi, perché i personaggi acquisiscano la loro massima forza espressiva e la sua storia rilasci un senso.

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