Firenze
Il 5 dicembre si è finalmente svolta l'uscita a Firenze della classe 3Ae. Era stata programmata per maggio dello scorso anno scolastico, e saltata a causa dell’alluvione; riprogrammata a ottobre, di nuovo saltata per soppressione dei treni a causa di un evento tragico, infine ricalendarizzata a dicembre mutando il mezzo di trasporto.
La visita agli Uffizi, gratuita per studenti, ha coinvolto i ragazzi che hanno seguito con curiosità e interesse, soprattutto nelle prime sale e in quelle dedicate a Botticelli.
Palazzo Pitti, anch’esso gratuito per studenti, è stato visitato in modo più veloce per percorrere tutte le sale delle varie Gallerie e Appartamenti ivi presenti e dare comunque ai ragazzi l’idea della ricchezza di ambienti e collezioni.
L’atmosfera in centro città era tranquilla e serena, senza tensioni o elementi stonanti, e la classe ha potuto beneficiare della bella atmosfera natalizia, vivendo momenti importanti per rinsaldare i legami. I ragazzi hanno mostrato apprezzamento per le opere viste, ammirato la bellezza dispiegata davanti ai loro occhi, hanno avuto premura e attenzione per le persone vicine a loro e hanno saputo creare un clima disteso, accogliente, collaborativo.
Ci si rallegra che l'esperienza, nonostante le molte peripezie e i problemi precedenti, sia stata portata a compimento e abbia avuto un esito felice.
"Quali sono stati i dipinti e i momenti che hanno rubato una parte nel nostro cuore? Posso rispondere con estrema certezza: la visita del Museo degli Uffizi, per le opere meravigliose. In particolare ciò che mi ha lasciato senza respiro sono state la Primavera di Botticelli e la Venere, sempre di Botticelli. La Primavera mi ha colpito per i suoi tratti nitidi e decisi, in particolare la precisione dei dettagli è qualcosa che ti fa apprezzare tutto il quadro, perché tutto il dipinto è costituito da dettagli e sono stati questi ultimi a farmi ammirare la bellezza del quadro per più e più minuti. Il quadro della Venere mi ha fatto provare emozioni fantastiche, però allo stesso tempo impossibili da descrivere".
Gabriele