Venerdì 5 maggio dalle 10.00 alle 12.30
Teatro Bonci, ore 10 VEDERE È POTERE spettacolo/talk di Cinzia Spanò
“Quanto sono davvero liberi i nostri desideri?” - così Cinzia Spanò dà inizio al suo appassionante monologo. Come antidoto al tramonto del desiderio, Vedere è potere afferma come l’arte in generale e il teatro in particolare siano forse le uniche forze creatrici in grado di liberare il potere dell’immaginazione affrancandola dagli stereotipi che ci impediscono di credere nella possibilità di una realtà migliore.
Cinzia Spanò è attrice, autrice, attivista di Amleta (Premio Amnesty International 2020 Arte e Diritti Umani), collettivo femminista che combatte violenza, gender gap e discriminazione nel mondo dello spettacolo e nei luoghi di lavoro.
a seguire
FUORI DAL CANONE: WIKIPEDIA PER IL FEMMINILE Editathon sulla piattaforma dell’enciclopedia Wikipedia con la presenza di Camelia Boban
La costruzione del sapere non è neutra: sapevi che solo il 15% delle biografie pubblicate su Wikipedia è dedicato a figure femminili? E che solo il 10% dei redattori è donna? Andrà online il risultato del lavoro di scrittura collaborativa che si è dato come obiettivo la stesura ex-novo, il perfezionamento o la traduzione di voci relative ad artiste donne contemporanee riconosciute a livello internazionale le cui biografie non figurano su Wikipedia italiana.
Momento conclusivo del progetto condotto da WikiDonne con la classe 3^ B del Liceo Linguistico Ilaria Alpi di Cesena e con la classe 3^ H del Liceo Laura Bassi di Bologna.
a seguire
Liceo Classico Pellegrino Rossi, Massa Carrara
TROIANE spettacolo in concorso da Euripide e Seneca regia Gennaro Di Leo durata 70 minuti
Tra le fiamme di Troia, nella sua ultima notte, si leva il pianto delle prigioniere di guerra, destinate a seguire come schiave i vincitori. Il loro grido è la voce delle vittime della storia, di tutte le donne che subiscono una guerra, che proteggono la sfera privata degli affetti familiari. L’eterna attualità della vicenda è resa qui in un’ambientazione moderna che la lega tematicamente al nostro passato prossimo, attraverso gli abiti di scena anni ’40 sullo sfondo di una scenografia ispirata a Guernica di Picasso. Ma l’intensità con cui il cast, tutto al femminile, restituisce il dolore delle mogli e delle madri di duemila anni fa ci riporta all’atrocità di conflitti ben più vicini.
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