Giornata Mondiale del Teatro
Ogni anno il 27 di marzo la Giornata Mondiale del Teatro viene celebrata in tutto il mondo nei teatri, nelle scuole, nelle biblioteche, nelle sedi istituzionali più importanti come nei villaggi più lontani. Oggi è ancora più importante fare sentire la nostra voce e il nostro amore per il teatro.
La Giornata Mondiale del Teatro 2020 viene celebrata in condizioni del tutto eccezionali per la vita di ogni individuo. Il mondo del Teatro si trova oggi a fronteggiare una situazione di assoluta gravità. Proprio per questo motivo, invitiamo tutti a testimoniare la propria vicinanza alle donne e uomini di teatro in tutto il mondo, attraverso la lettura del Messaggio del drammaturgo pakistano Shahid NADEEM.
https://www.world-theatre-day.org/index.html
https://www.iti-worldwide.org/
https://itiitaliancentre.wordpress.com/
Fabio Tolledi
Presidente Italian Centre International Theatre Institute
Vice-President for Europe International Theatre Institute Worldwide
In occasione della Giornata Internazionale del Teatro anche il laboratorio di istituto intende portare la sua testimonianza.
Quest’anno, lavorando sulla Tempesta di Shakespeare ci siamo prima di tutto interrogati su che cosa fosse per noi una tempesta. Ognuno ha raccontato o inventato la sua: esperienze personali dolorose, vere e proprie burrasche reali o sentimentali, ma una frase di una ragazza più di tutte può sintetizzare i diversi vissuti: “La tempesta smuove una quiete, poi, quando questa torna, la situazione è cambiata”. A noi ha ricordato Haruki Murakami che in Kafka sulla spiaggia scrive:
“Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato”.
Bene. Il testo era pronto. Le parti assegnate. Tante le idee, grande l’entusiasmo, alte le aspettative. Poi è arrivata la tempesta.
Allora le parole di Prospero dell’atto V scena I ci sono risuonate nelle orecchie
[...]But this rough magic
I here abjure, and when I have required
Some heavenly music, which even now I do,
To work mine end upon their senses that
55This airy charm is for, I’ll break my staff,
Bury it certain fathoms in the earth,
And deeper than did ever plummet sound
I’ll drown my book.
Prospero spezza la sua bacchetta e abbandona la magia. L’addio al teatro di Shakespeare, è stato detto, ma per noi è solo un arrivederci. Questa tempesta che stiamo vivendo non porterà via la magia del teatro: torneremo l’anno prossimo con più idee, più entusiasmo e più aspettative!
(Franca Solfrini, Sabina Spazzoli, Daniela Romanelli, i ragazzi del laboratorio)