Leggere è l’atto più rivoluzionario che possiamo compiere

Gli attori in erba del Monti sul placo insieme ai detenuti della Casa Circondariale di Forlì
La magia del teatro anche quest’anno ha trasformato la palestra della casa circondariale di Forlì in un palco dove insieme a una quindicina di ospiti di sette nazionalità diverse, hanno recitato cinque alunni del Monti ( Elsa Lita Scarpa, Arianna Magnani, Alessandro Gasperini, Emma Mingozzi e Zyanya Casadei) di 16 e 17 anni e due ex alunne avviate alla carriera nel mondo del Teatro proprio grazie al Laboratorio, Dora Trevisani Akitunde e Giulia Magnani.
La straordinaria regista Sabina Spazzoli, dopo aver lavorato separatamente con gli studenti del Monti e con i detenuti in carcere, grazie alla collaborazione dei volontari della associazione Con...tatto, ha ridato vita ai libri di una biblioteca, rinchiusi proprio come in un carcere perchè non vengono più letti da anni. A chiudere il triennio del tema del Coordinamento Teatro Carcere “Miti e Utopie”, ragazzi del Monti e detenuti hanno scritto monologhi ispirandosi ai loro romanzi preferiti portandone in scena una rilettura originale e molto toccante. Tra gli altri I Promessi Sposi - Piccole donne - Il Barone Rampante - Lo Hobbit - I Fratelli Karamazov - Le avventure di Pinocchio - 1984 - L’insostenibile leggerezza dell’essere - Il giovane Holden - Harry Potter - Cent’anni di solitudine - Il ritratto di Dorian Gray - Il vecchio e il mare - Le notti bianche - Povera gente - Il Piccolo Principe - Hannibal Lecter - Fahrenheit 451 - Moby Dick - Guida galattica per gli autostoppisti - Frankenstein - Peter Pan – Le notti bianche – Il vecchio e il mare - Siddharta...
Le tele di tre metri dipinte a mano raffiguranti Don Chisciotte, Pinocchio e Moby Dick e le enormi pagine di libri con gli incipit di Piccole Donne e Il giovane Holden, della splendida scenografia di Stefano Camporesi, illuminate sapientemente, hanno contribuito ad immergere il pubblico nei libri della biblioteca vivente.
La direttrice alla fine dello spettacolo ha ribadito l’importanza di progetti come questo che rappresentano il vero scopo del carcere, cioè la riabilitazione e il cambiamento.
Per i ragazzi è sempre un’esperienza molto intensa e di reale inclusione, così che questa non rimanga solo una parola vuota, ma vissuta in prima persona. Sul palco, infatti, si annullano le differenze e le distanze, oltre che i pregiudizi, così sentire risuonare parole come queste, pronunciate da un attore detenuto che si è immedesimato in Guy Montag di Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, ha un sapore molto particolare...

“Io ho scelto di uscire da quella prigione invisibile. Leggere è l’atto più rivoluzionario che possiamo compiere. Leggere rende consapevoli. E un uomo consapevole non può essere schiavo. Ho scelto di ascoltare le voci che avevo cercato di spegnere. Il costo della libertà è alto. Ho perso tutto:casa, lavoro, la mia vecchia vita. Ma non mi importa, ho guadagnato me stesso. Ho guadagnato la capacità di pensare, di scegliere, di essere libero. [Al pubblico] E voi... voi cosa sceglierete?”

In allegato la testimonianza di Zyanya Casadei

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Articolo sul Corriere Cesenate : https://www.corrierecesenate.it/libri-per-essere-liberi-studenti-e-detenuti-attori-assieme/

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Allegati

Testo di Zyanya Casadei