Anche la banana ha un DNA
È da poco iniziato un nuovo anno scolastico a distanza che ci ha costretti (ancora una volta) a rinunciare a molte esperienze della nostra adolescenza: imparare insieme, vivere momenti indimenticabili e condividere ore con i nostri compagni e professori dietro ai banchi di scuola. In questo periodo, infatti, siamo limitati nelle uscite fuori casa, frequentiamo lezioni online e nascondiamo dietro uno schermo tutte le nostre emozioni.
Nonostante la pandemia, esistono alcuni momenti, benché a distanza, in cui riusciamo a trascorrere la nostra vita quasi normalmente: uno di questi si è svolto giovedì 19 novembre, in cui noi della classe 2Ac abbiamo estratto il DNA dalla banana.
Grazie all’interessante e tanto attesa proposta della prof.ssa Rita Neri, abbiamo svolto a casa, a distanza, un esperimento di biologia che avremmo dovuto svolgere nel laboratorio della scuola e, in pochi minuti, abbiamo riabbracciato la vecchia normalità.
La prof. ci ha guidato in collegamento da scuola con l’aiuto della nostra compagna di classe Agnese, che continua a frequentare in presenza assieme all’insegnante di sostegno: Agnese svolgeva in classe tutti i passaggi che anche noi potevamo vedere.
Attraverso questa esperienza abbiamo scoperto che anche la banana ha un DNA ed è possibile estrarlo con piccoli e semplici passaggi, effettuabili con strumenti e ingredienti reperibili anche a casa.
Preparando una soluzione di acqua, detersivo per piatti e sale fino e inserendola in un bicchiere (contenente una poltiglia omogenea di banana, schiacciata in precedenza), abbiamo ottenuto un miscuglio. Dopodiché abbiamo filtrato il tutto, aggiunto il succo d’ananas e lasciato scivolare alcol etilico freddo lungo le pareti del contenitore. In pochi minuti, all’interno dell’alcol, abbiamo osservato la comparsa di una massa gelatinosa di colore biancastro, il DNA, composta da tanti filamenti aggrovigliati.
Questa esperienza è stata utile, non solo per mettere in pratica le conoscenze riguardanti i nostri recenti studi, ma soprattutto per sentirci più vicini, interagire e trasferire un po’ di umanità in questi rapporti mediati solo da uno schermo. Ognuno di noi si è sentito orgoglioso per aver estratto il DNA e felice di essere riuscito a concludere l’esperimento autonomamente; è stato divertente condurre questa bellissima esperienza in compagnia dei nostri compagni e speriamo di poterne ripetere di simili anche in presenza.
Alice Lucchi e Marta Innocente (2Ac)